Frammenti di Identità  è un lavoro difficile e complesso da recensire.
Innanzitutto non è propriamente una semplice avventura ma un gioco di ruolo con scelte di design poco scontate e diversi concepts dietro gli NPCs che affollano il suo mondo fittizio.
Inoltre si tratta di un "qualcosa" che vuole in qualche modo investigare, sebbene in chiave fantastica e a tratti delirante, sui temi dell’identità e dell’illusione. Il primo argomento viene sviluppato sin dai primissimi istanti di gioco: non saremo chiamati a impersonare un ruolo cucito da altri, potremo scegliere alcuni tratti essenziali del nostro alter ego digitale e combinarli a nostro piacimento. Queste scelte preliminari influenzeranno il corso della partita, il modo in cui combatteremo successivamente e decideranno anche il nostro nuovo nome nel nuovo mondo di Frammenti. Tutto questo è riassunto in un breve test "psicologico" che ha lo scopo di assicurare al giocatore un’esperienza di gioco unica.

La tematica dell’illusione inizia ad essere delineata chiaramente dai tratti del mondo che osserveremo dopo aver assunto una nuova identità: un mondo grigio e tetro, riparato dalla luce del sole da un grande tendone e illuminato da grandi bracieri di fiamme grigiastre. E qui si rafforza la "suspension of disbelief" richiesta al lettore: scopriremo di essere in un circo surreale e claustrofobico, che tuttavia tanto potrebbe avere in comune con il nostro mondo…Sulla nostra strada incontreremo principalmente tre NPCs, ognuno emblematico di uno stile di vita particolare, con un passato e delle frustrazioni.

       

- Il nostro è un destino già segnato…probabilmente simile al tuo, cuore mio. Ma noi siamo artisti circensi! Portiamo gioia e stupore! Ammirazione e sogni di grandezza! Con le nostre abilità fughiamo le incertezze e i dispiaceri. Eppure nemmeno noi possiamo rifuggire il vuoto… -

- Il mio nome è Ammaestratore. Qui mi occupo dello spettacolo con le belve feroci. Ti assicuro che il mio numero sarà molto più duro di quello di Sputafuoco. Per lo meno io non ti chiamerò mai "Dolcezza". Scordatelo. -

- Ho vissuto una vita intera…una vita intera a rincorrere questo mondo… - abbozza un ghigno - …io…che ironia! Io sono la grande maga del Circo della Fiamma Cupa! Sono la Stella più in gamba! Dovrei…dovrei essere io a giocare con le illusioni e invece è stato sempre il contrario…sempre! –

Sputafuoco, Ammaestratore e Illusionista, le tre Stelle Del Circo — Dialoghi di Frammenti di Identità

Le Tre Stelle Del Circo ci costringeranno, volenti o nolenti, a dare il meglio di noi in dei duelli magici, che essi chiameranno sempre con appellativi come "spettacoli" o "esibizioni" e che perpetreranno sino alla fine di tutto, sotto gli occhi stupefatti, volubili ed effimeri di un pubblico ombra, in grado di applaudire e scherzare, ma probabilmente oramai privo di una vera componente emotiva. Le battaglie che si prospettano in Frammenti di Identità sono più o meno entusiasmanti e imprevedibili: potremo gestire il nostro personaggio facendolo evolvere in una determinata specialità magica o del combattimento corpo a corpo e dovremo cercare uno stile di lotta che non sia ripetitivo (altrimenti il nostro avversario imparerà presto a neutralizzarci in tutto e per tutto). Una scelta di design quantomeno innovativa è il Combat Evolution Skill System, cioè il sistema di sviluppo delle abilità del personaggio (che un po’ ricorda quello di titoli come il capolavoro Ultima Online) che compare per la prima volta in Frammenti di Identità. Essenzialmente i combattimenti non ci forniranno i tanto temuti "punti esperienza" per far crescere il nostro pupillo. In ogni combattimento faremo pratica con i nostri incantesimi e saremo chiamati inevitabilmente a migliorare con l’esercizio continuo, potenziando le mosse a disposizione o provando nuove letali combinazioni. Il tutto è inserito in un sistema a classi, il Sacerdote dell’Aere e la Animista Delle Selve, ognuna delle quali offre vari rami in cui specializzarsi nel corso della partita. Sono veramente molte le possibilità di personalizzazione del nostro alter ego magico.

Il ritmo, altrimenti monotono delle battaglie, viene talvolta spezzato da veri e propri flashbacks della vita passata del nostro protagonista, prestabiliti da noi nel test psicologico. In questo modo scopriremo una "storia nella storia" e osserveremo il dipanarsi di eventi su più fili logici e concettuali, con finali piuttosto differenti. Una volta affrontate le Stelle Del Circo e scoperta una scioccante verità sulle loro identità, non saremo chiamati alla solita battaglia climatica contro il "boss del dungeon", bensì avremo la possibilità di scoprire i misteri che si celano dietro al Circo Della Fiamma Cupa, parlandone con un personaggio ambiguo e stranamente ben disposto nei nostri confronti… I finali di Frammenti di Identità sono molteplici: tre schermate di Game Over, una per ogni Stella del Circo imbattuta, e due finali alternativi, uno più melanconico ma anche più veritiero e un altro meno deprimente e più ottimistico. Giocando a Frammenti una sola partita non si riusciranno a vedere tutte le descrizioni del gioco e sarà possibile rigiocarlo più volte, ottenendo sempre una personalizzazione originale del nostro avatar digitale e un dipanarsi differente della storia. Fin qui solo cose "simpatiche"…

In alcuni punti le descrizioni sono veramente troppo prolisse oppure lasciano trasparire la relativa inesperienza dell’autore. Usando un termine prettamente dialettale delle mie parti, si potrebbe dire che alcune descrizioni di questo tipo sono una vera ‘sustia’ (qualcosa difficile da digerire…) e rallentano troppo il ritmo.
Inoltre nel manuale di gioco, anche se completo e coreografico, sono presenti alcune sviste. Parimenti, nel gioco sono presenti alcuni errori di genere.
Frammenti di Identità si discosta probabilmente troppo dai canoni di una usuale avventura, perdendo in coinvolgimento nei confronti degli avventurieri più incalliti.
Anche la connivenza tra "tragedia" e "commedia" potrebbe non piacere ai puristi, che magari preferirebbero la netta prevalenza di una sull’altra o una più tranquilla mescolanza delle due. Altra fonte di fastidio potrebbe probabilmente essere la possibilità di scegliere la sessualità del nostro alter-ego. Da segnalare la povertà di alcuni disegni e l’ottima presentazione di altri, probabilmente in una riedizione del gioco alcuni disegni verranno modificati. Di sicuro effetto i suoni del pubblico ombra che partecipa alla nostra esibizione e i temi sonori retrò delle Tre Stelle, che ben caratterizzano l’atmosfera di gioco. Molto suggestiva la canzone finale usata nei titoli di coda. Da segnalare il materiale aggiuntivo presente al termine della partita e nella cartella di gioco, sotto formato testuale, insieme all’analisi del simbolismo presente nel gioco. Si deve anche dire che l’intera mimesi dell’opera verrà più volte messa in crisi da continui riferimenti bigettivi tra il mondo del gioco e il mondo reale. Gli NPCs, e il nostro alter-ego stesso, avranno contemporaneamente l’illusione di vivere in un mondo verosimile e la consapevolezza di trovarsi in una sorta di finestra su un piano differente, lo stesso di chi ha creato Frammenti e di chi lo gioca.
Chiudo sperando che almeno qualche lettore abbia ben inteso il sottile e (l’assolutamente) spregiudicato gioco di parole di Sputafuoco riguardo i suoi ammiratori e le Paradisee Fiammeggianti ricevute in dono da questi ultimi!

Recensione di 'Frammenti di Identità', 3° posto alla Orgc 2008.